Vera Vigevani Jarach ha due storie: è un’ebrea italiana, arrivata in Argentina nel 1939, dove si è rifugiata a seguito dell’istituzione delle leggi razziali; il nonno è rimasto ed è finito deportato ad Auschwitz.
Non c’è tomba.
Dopo molti anni, altro luogo, in Argentina, altra storia: la figlia diciottenne viene sequestrata, portata in un campo di concentramento e viene uccisa con i voli della morte. Non c’è tomba.
Queste due storie indicano un destino comune e fanno di Vera una testimone e una militante della memoria.
Da oggi, 22 gennaio 2018, Vera Vigevani è cittadina onoraria di Giaveno, una nostra concittadina!
Benvenuta a Giaveno Vera!
Fabrizio Giai Arcota si è molto impegnato per costruire questo progetto e lo ringrazio per l’opportunità offerta a Giaveno.